venerdì 9 aprile 2010

La prima regola del gioco

Di primo acchito è stato così irritante che mi sono pure incazzato. Mi è parso così irrispettoso che lì per lì avrei sciabolato tutti.
Eppure, dopo un pò, vedere adulti, giovani e bambini camminare a caso fra le croci del cimitero militare americano di Colleville sur Mer, ovvero Omaha Beach, quasi 10.000 croci e stelle di David candide "allineate e coperte", ed il vedere chiassose scolaresche "invadere" quella sabbia, quei viottoli, quelle dune, beh, mi ha commosso.

Perchè è esattamente per questo che quei ragazzi vennero a morire in Normandia.

E' esattamente lo spirito statunitense. Al suo meglio. Quei 10.000 ragazzi sepolti a 10.000 km da casa saranno felici che migliaia di piedi passino loro sopra, quasi resuscitati dall'allegria che branchi di ragazzini spandono nell'aria. Perchè è la migliore celebrazione possibile della Libertà per cui sono morti.

A quei ragazzi che in tuta verde corsero giù dai mezzi da sbarco faranno certamente piacere le celebrazioni solenni, i Taps e le salve di fucile o di cannone degli anniversari. Ma sono certo che, ovunque siano ora, sorridano orgogliosi di aver dato la pelle affinchè i bambini possano correre nel prato dove sono sepolti e gli adolescenti si rincorrano su quelle spiagge dove sono stati massacrati.
Perchè quella confusione significa aver cambiato profondamente il rapporto con la Morte e con il Sacrificio, staccandoli, anzi "liberandoli" anch'essi dalla retorica, dal culto e dalla venerazione fini a sè stessi, e riportandoli ad una dimensione quotidiana.

A nessuno di quei ragazzi importava un fico secco della terra in cui sono sepolti, non combattevano per possederla, anzi non vedevano l'ora di tornarsene oltre oceano a farsi gli affari loro. Quindi non si offenderanno se passate loro sopra, perchè tutti loro sapevano che rischiavano di morire proprio affinchè qualcun altro ci potesse passare sopra : era la prima regola del gioco. Il fatto che qualcuno, da allora, ci passi materialmente sopra è la conferma di aver vinto al di là del campo di battaglia, è la conferma di un principio : è come quando si disse a ciascuno "da oggi sei un cittadino", il che non significherebbe nulla in sè e per sè, sarebbe solo un nome, una qualifica, se non fosse per il fatto che essendo tutti ugualmente cittadini i diritti ed i doveri sono identici per ciascuno e nessuno è diverso di fronte alla Legge. Non ci sono servi della gleba o nobili o quel che ti pare a te. Non ci sono Untermenschen o Borghesi. Allo stesso modo, ad Omaha non ci sono neanche Morti e Vivi. C'è solo un'Umanità e la sua Storia.